Dall’arguta penna di Brendan O’Carroll nasce Agnes Browne mamma (edizione Neri Pozza, trad. di Gaja Cenciarelli), primo romanzo (in ordine di pubblicazione) della saga di Agnes Browne, un tuffo nella Dublino anni Sessanta e nelle atmosfere del quartiere popolare a nord del fiume Liffey, il Jarro. Qui vive Agnes, venditrice di frutta e verdura al mercato, ogni giorno alle prese con sette figli da crescere e un marito violento che spende tutti i soldi in scommesse. Al suo fianco ci sono la fidata amica Marion, compagna di disavventure e risate, e un grande sogno: poter ballare stretta tra le braccia del celebre cantante Cliff Richard.
La morte improvvisa del marito stravolge la sua vita: diventata il nuovo perno a cui ruotano attorno tutte le vicende della famiglia, Agnes, con coraggio, stoicità e determinazione, si trova a far fronte alle difficoltà quotidiane: sbarcare il lunario, improvvisarsi consigliera dei figli in piena fase adolescenziale, destreggiarsi tra le avances di uno spasimante, difendere la sua famiglia dai soprusi, assistere l’amica colpita da un destino sfortunato.
L’autore, Brendan O’Carroll, nato nel 1955 a Finglas, sobborgo di Dublino, è molto familiare con l’atmosfera che si respirava in città negli anni Sessanta e Settanta, sfondo non solo della saga di Agnes Browne, ma anche di altre sue commedie e film.
La nostra guida d’eccezione, quindi, ci spiega come il fiume Liffey, freccia scoccata attraverso la città, sia la linea di demarcazione che separa i quartieri benestanti a sud da quelli popolari a nord.
Negli anni Sessanta Dublino era – ed è tuttora – un agglomerato di quartieri: c’era la zona commerciale, quella del mercato, la zona residenziale e i casermoni popolari (ormai quasi scomparsi).
La zona commerciale era divisa in due settori: quello a sud e quello a nord. A sud, la principale via dello shopping era Grafton Street, mentre a nord i fiori all’occhiello erano Henry Street e Moore Street. Una passeggiata avrebbe fugato ogni dubbio su quale delle due fosse la parte ricca della città. La cattedrale più imponente è a sud, l’Ufficio Disoccupazione più grande a nord; il Parlamento a sud, l’Ospedale Comunale e le case popolari a nord. In un bar a nord, una tazza di tè, un panino e una focaccina costano quanto un caffè a sud. La Liffey è la linea di demarcazione tra le due, e perfino lei conosce la differenza tra l’una e l’altra, dato che ammassa rifiuti e liquami sulla sponda settentrionale.
Moore Street e Henry Street, a nord, all’epoca erano strade vivacissime e colorate, affollatissime di giorno per la presenza di numerosi banchetti in strada, come queste foto dell’epoca testimoniano.
A Moore Street si può comprare quasi tutto, con la sfilza di negozi che ci sono, ma sui banchi si concentrano in prevalenza frutta, fiori, verdure e pesce. Agnes e Marion vendevano, giustappunto, frutta e verdura. Per rifornirsi si trattenevano al mercato all’ingrosso fino alle sei e mezza, ma dedicavano solo pochi minuti alla scelta della merce: ormai i commercianti sapevano bene di dover dar loro i prodotti migliori se non volevano pagarne le conseguenze….
La saga di Agnes Browne, oltre ad Agnes Browne mamma, è composta da altri tre romanzi: I marmocchi di Agnes, Agnes Browne nonna, i due sequel, e Agnes Browne ragazza, un salto indietro nel tempo a riscoprire la giovinezza della protagonista, primo romanzo in ordine cronologico, ma ultimo ad essere stato scritto.
I romanzi di O’Carroll offrono un piacevole spaccato dell’autentica vita irlandese di qualche decennio passato, in quella parte di città lontana dalle affollate vie turistiche, dove tra i fortuiti interventi di un deus ex machina e il quotidiano alternarsi di ironia e sofferenze, un ciclo dolceamaro come la vita, vive la Dublino proletaria, caotica e turbolenta, ma pullulante di vita e forza d’animo, che non si abbatte di fronte alle avversità ma continua a lottare e sognare.
Talvolta questo mondo turbolento, tragico, triste e caotico si mette a testa in giù e si ferma di colpo per realizzare i sogni di qualcuno…
Continua a sognare, Agnes Browne! Per il bene di tutti, continua a sognare!
Lo sto leggendo ora! Grazie delle foto dei mercatini, me li immaginavo proprio così!