[Se vi siete persi la prima parte, potete trovarla qui]

Proseguiamo l’itinerario dedicato a Jane Austen spostandoci a Bath, nel Somerset. Il periodo dell’anno consigliato per visitare la città è sicuramente settembre perché tutti gli anni vi si svolge il festival dedicato alla scrittrice.

Dalla precedente tappa, Chawton, sono all’incirca 130 chilometri: prendendo il treno dalla stazione di Alton si arriva a Bath in 3 ore e mezza (sul sito della South West Trains è possibile controllare il tragitto e gli orari, sono previsti 2-3 cambi).

Bath

Quando Jane Austen arriva a Bath, la città è nel pieno della sua popolarità: grazie alle sue terme e alle Assembly Rooms (le “sale di riunione”) Bath è considerata una meta alla moda e viene frequentata dalle facoltose famiglie inglesi.

Jane si trasferisce a Bath con la famiglia nel 1801 dopo che il padre, il reverendo George Austen, si ritira dall’attività ecclesiastica esercitata a Steventon, nello Hampshire. Durante questo periodo cambiano casa più volte, ma il soggiorno più duraturo sarà quello in Sydney Place, un luogo molto apprezzato dalla scrittrice per essere in una zona periferica e quindi vicino alla campagna.
Gli anni di Bath saranno d’ispirazione soprattutto per due dei suoi romanzi, L’Abbazia di Northanger e Persuasione, qui quasi interamente ambientati. Inutile dire che entrambi sono una lettura (o rilettura!) consigliata per chi intende visitare la città con gli occhi di Jane.

1. The Pump Room

La prima tappa è la Pump Room, raggiungibile dalla stazione ferroviaria in 5 minuti a piedi. Questo edificio della fine del XVIII secolo, progettato da Thomas Baldwin, era un tempo una sala in cui l’alta società inglese si ritrovava per trascorrere le serate tra balli e musica. Nei romanzi di Jane Austen è un luogo che ricorre spesso, soprattutto in Persuasione e L’Abbazia di Northanger. Proprio qui Catherine Morland attendeva il signor Tilney…

“Con premura maggiore del solito, il giorno seguente Catherine si affrettò verso la Pump Room, certa, in cuor suo, che avrebbe rivisto, prima che la mattinata fosse finita, il signor Tilney, e preparata a incontrarlo con un sorriso”.

L’Abbazia di Northanger, trad. Elena Grillo, Roma, Newton Compton, 1994, p. 34

Situata proprio a fianco delle terme romane (Roman Bath) da cui la città prende il nome, oggi The Pump Room è un ristorante elegante.

The Pump Room di Char, su Flickr
The Pump Room di Char, su Flickr

2. Cheap Street

Proseguendo lungo Stall Street verso Union Street, incrociamo Cheap Street che proprio in questo punto Jane descrive così:

“Tutti coloro che hanno familiarità con Bath, ricorderanno la difficoltà di attraversare Cheap Street in quel punto [all’altezza di Union Street]: è infatti una strada di natura così dispettosa, così disgraziatamente collegata con le grandi strade di Londra e di Oxford e con la principale locanda della città che non passa giorno che gruppi di signore, per quanto importanti siano i loro affarsi, sia che si tratti di andare in cerca di pasticcini, di modiste o perfino (come nel caso presente) di giovani uomini, non siano bloccati da un lato o dall’altro da carrozze, cavalieri o carri da trasporto.”

L’Abbazia di Northanger, trad. Elena Grillo, Roma, Newton Compton, 1994, pp. 43-4

3.Trim Street

Proseguendo a nord e deviando leggermente a sinistra una volta arrivati all’incrocio con Upper Borough Walls, ci troveremo ad intersecare Trim Street.
Qui Jane visse per pochi mesi, dal gennaio 1806 all’estate dello stesso anno, con la madre e la sorella subito dopo la morte del padre. Probabilmente, nonostante la posizione centralissima, la scrittrice non apprezzava molto questo posto, lei che, abituata agli ampi spazi della campagna, si era ritrovata in questa stretta strada con gli edifici alti che concedevano poche ore di luce a chi risiedeva ai piani inferiori. Il numero civico in cui visse è purtroppo sconosciuto.

4. Queen Square e Gay Street

Proseguendo a nord per John Street e svoltando in Old King Street ci troviamo a incrociare Gay Street. La piazza che ci troviamo di fronte, Queen Square, è stata progettata da John Wood il Vecchio, che viveva proprio in queste case dallo stile georgiano. Anche Jane ha soggiornato in una di queste abitazioni assieme alla madre e al fratello Edward nel 1799.
Svoltiamo in Gay Street: qui al numero 40 si trova il Jane Austen Centre e al numero 25 l’edificio in cui Jane visse per brevissimo tempo nel 1805 dopo la morte del padre.

5. Jane Austen Centre

 Oltre ad organizzare numerosi eventi dedicati alla scrittrice, tra cui il festival che si tiene ogni anno a settembre, offre una mostra incentrata sugli anni in cui Jane visse a Bath, dal 1801 al 1806, soffermandosi in particolar modo sui suoi romanzi ambientati nella città come Persuasione e L’Abbazia di Northanger.

Indirizzo: 40 Gay Street, Bath
Sito: http://www.janeausten.co.uk
Ingresso: A pagamento (Adulti £9.00)

Jane Austen Centre di Brent Pliskow, su Flickr
Jane Austen Centre di Brent Pliskow, su Flickr

6. The Assembly Rooms

Proseguiamo a nord per arrivare al Circus, un altro tipico esemplare di architettura georgiana completato nel 1761 su progetto del già citato John Wood il Vecchio. Da qui, prendendo Bennett Street arriviamo alle Assembly Rooms e al Museo del costume (Fashion museum).
Le Assembly Rooms, ovvero “sale di riunione”, erano un punto di ritrovo molto importante durante gli anni in cui Jane visse a Bath.

Inaugurate nel 1771 su progetto di John Wood il Giovane, sono composte da quattro sale:  Ball Room, Tea Room, Octagon Room e Card Room. Al suo interno l’alta società inglese si riuniva per ballare, ascoltare musica e giocare a carte. Più volte vengono menzionate nei romanzi della scrittrice inglese, come ad esempio in Persuasione:

“Quella sera Sir Walter, le sue due figlie e Mrs Clay furono i primi della loro compagnia a entrare nella sala, e dato che era necessario aspettare Lady Dalrymple, si sistemarono vicino a uno dei caminetti nella Sala Ottagonale”

tratto da Jane Austen, Romanzi,  Milano, BUR, 2007, p. 1650

Oggi al loro interno ospitano il Museo del Costume (Fashion Museum) che può essere interessante per scoprire la moda inglese ai tempi di Jane Austen.

Indirizzo: Bennett Street
Sito: http://www.fashionmuseum.co.uk
Ingresso: A pagamento (Adulti £8.00)

Assembly rooms entrance di Wendy House, su Flickr
Assembly rooms entrance di Wendy House, su Flickr

Proseguite a dritto, svoltate a sinistra in Lansdown Road e poi a destra in Guinea Lane. Fiancheggiando il parco (Hedgemead Park) arriverete a The Paragon.

7. The Paragon e St Swithin’s Walcot Church

In questa strada residenziale Jane soggiornò ospitata in casa degli zii James e Jane Leigh-Perrot al numero 1 nel 1797 e nel 1801 quando, assieme alla madre, era alla ricerca di un’abitazione in cui trasferirsi con tutta la famiglia.
Sulla stessa strada si trova la St Swithin’s Walcot Church, dove i genitori di Jane si erano sposati il 26 aprile 1764 (la chiesa è stata ricostruita in seguito su progetto dell’architetto John Palmer) e dove si trova la tomba del padre della scrittrice, George Austen.

Dirigiamoci verso la nostra ultima tappa, Sydney Place, un tragitto di 10 minuti a piedi attraverso Bathwick Street.

8. Sydney Place

Proprio di fronte ai giardini (Sydney Gardens) si trova questa schiera di palazzi in stile georgiano costruiti tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Jane abitò al numero 4, come una targa in bronzo ricorda, dal 1801 al 1805. Praticamente fu la casa di Bath in cui soggiornò più a lungo e  probabilmente era anche quella che apprezzava di più, infatti nel 1801, mentre era alla ricerca di un alloggio per la famiglia, scrisse alla sorella Cassandra:

“Sarebbe molto piacevole essere vicino ai Sydney Gardens! – potremmo andare tutti i giorni nel Labirinto”

Il labirinto di cui si fa cenno si trovava nel parco, ma purtroppo non esiste più.
Oggi la casa in cui ha vissuto la scrittrice è stata acquisita dalla Bath Boutique Stays, che ne ha ricavato alcuni appartamenti di lusso nei quali è possibile soggiornare per brevi periodi.

Jane Austen plaque di sleepymyf, su Flickr
Jane Austen plaque di sleepymyf, su Flickr

Potete tornare al punto di partenza percorrendo Great Pultney Street che attraversa il fiume Avon grazie al Pulteney Bridge, un ponte in stile palladiano ad opera di Robert Adam. Completata nel 1789 e progettata da Thomas Baldwin (degli edifici progettò solo facciate, rendendole uniformi), è la più ampia strada di Bath. Jane la menziona spesso nei suoi romanzi: in L’Abbazia di Northanger è qui che soggiornano gli Allen (capitolo 2) al loro arrivo a Bath.

La nostra passeggiata per Bath termina qui. Chi volesse proseguire alla ricerca di Jane, può raggiungere Winchester dove si trova l’ultima casa in cui visse la scrittrice e la chiesa in cui è sepolta.

Letture consigliate

Soprattutto per quest’ultima parte del tour austeniano, si consiglia la lettura di Persuasione e L’Abbazia di Northanger, i due romanzi più legati alla città di Bath. Per chi volesse approfondire, può leggere due libri molto interessanti: Le case di Jane Austen, scritto da Mara Barbuni e edito Flowered (2017), e Jane Austen: i luoghi e gli amici di Mary Constance Hill, scritto nel 1929 e tradotto dalla casa editrice Jo March.

Per un elenco più esaustivo dei luoghi di Jane Austen, si rimanda alla pagina dedicata alla scrittrice sul sito.