Italia
Padova
Targa commemorativa
A Padova è ambientata La bisbetica domata (The Turn of the Shrew). Una targa omaggia il drammaturgo inglese così: “… for the great desire I had / to see fair Padua, nursery of arts, / I am arrived… / and am to Padua come, as he that leaves / a shallow plasii to plunge him in deep, / and with satiety seeks to ovench his thirst / Shakespeare / (The Taming of the Shrew – Act I – Scene I) — … per il grande desiderio che avevo / di vedere la bella Padova, culla delle arti / sono arrivato… / ed a Padova son venuto, come chi lascia / uno stagno per tuffarsi nel mare, / ed a sazietà cerca di placare la sua sete / Shakespeare / (La bisbetica domata – Atto I – Scena I)”.
Indirizzo: via Accademia 2, Padova
Verona
Casa Museo di Giulietta
L’edificio in cui è stato allestito il museo è di epoca medievale e vi risiedeva la famiglia Dal Cappello, come indica lo stemma sulla facciata del palazzo che dà sul cortile, e per questo motivo la tradizione popolare lo ha sempre identificato come la casa natale di Giulietta Capuleti. Soprattutto a partire dall’Ottocento infatti era diventato una meta per turisti e visitatori, tra cui anche gli scrittori Charles Dickens e Heinrich Heine.
Così nel 1905, quando l’ultimo proprietario mise l’edificio all’asta, il Comune lo acquistò e sotto l’egida dell’allora Direttore dei Musei Civici, Antonio Avena, iniziarono i lavori di restauro dello stabile. La struttura fu ampiamente rimaneggiata e vi furono aggiunti elementi architettonici romanici e gotici, tra cui il famoso balcone (che molto probabilmente era un sarcofago), per imprimerle forzatamente un carattere anticheggiante. Anche gli interni furono arredati con numerose opere d’arte, compresi pezzi di affreschi, provenienti da altri siti e risalenti ad epoche diverse, dal XIV secolo in poi.
Oggi per entrarvi, si passa sotto un arco le cui pareti sono letteralmente ricoperte di bigliettini d’amore lasciati dai visitatori di tutto il mondo.
Nel cortile si trova una copia della statua di Giulietta realizzata nel 1969 dallo scultore Nereo Costantini, il cui seno destro è consumato per il famoso rito benaugurante che consiste nel toccarlo, mentre in alto sporge il balcone (come già detto, aggiunto durante i restauri nel primo Novecento) dove nella finzione letteraria si svolge la celebre scena del balcone.
Il museo è stato riallestito nel 2002 e, oltre alla già presente collezione di oggetti domestici in ceramica di epoca medievale, sono stati aggiunti i due costumi indossati da Leonard Whiting e Olivia Hussey nell’adattamento cinematografico di Zeffirelli e la ricostruzione della stanza da letto di Giulietta come nel film.
Indirizzo: via Cappello 23, Verona
Ingresso: a pagamento
Sito: casadigiulietta.comune.verona.it
Tomba di Giulietta
Quella che la tradizione sin dal XVI secolo vuole identificare come la tomba di Giulietta è un sarcofago di marmo rosso che si trova in una cella nel chiostro del convento di San Francesco al Corso edificato nel 1230. Dai primi dell’Ottocento ha avuto inizio una sorta di pellegrinaggio e molti personaggi, più o meno noti, vi sono venuti in visita. Tra di essi Heinrich Heine, Charles Dickens e Lord Byron che, nella lettera a Thomas Moore del 7 novembre 1816, scrive: …è un sarcofago semplice, aperto, e in parte deperito, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento […] La situazione mi incantò per quanto è appropriata alla leggenda essendo triste come il loro amore. Io staccai qualche piccolo pezzo di marmo per regalarlo a mia figlia e ai nipoti.
La tomba tuttavia fu smembrata e saccheggiata nel corso dei secoli (il coperchio era stato addirittura trasportato a Vienna verso il 1815-20 dall’Arciduca d’Austria Giovanni), e versava in stato di abbandono fino al 1938 quando il Direttore dei Musei Civici Antonio Avena riuscì a far approvare un piano di recupero del sito. A questo punto il sepolcro fu spostato nell’attuale posizione. Nel 1973 nei piani superiori del convento aprì inoltre il Museo degli affreschi “G.B. Cavalcaselle”.
Nel viale di ingresso si trovano alcune sculture di Greg Wyatt donate alla città di Verona nel 2012 ispirate ad alcune tragedie shakespeariane che costituiscono i bozzetti preparatori delle opere di Wyatt per lo Shakespeare Great Garden di New Place, a Stratford-upon-Avon. Sotto il loggiato del cortile interno invece si trovano il busto dello scrittore ad opera di Renato Cattani (1910) e una serie di formelle realizzate da Sergio Pasetto che illustrano i momenti salienti di Giulietta e Romeo. Due targhe che riportano citazioni tratte dal dramma shakespeariano sono inoltre affisse su un muro all’ingresso dell’ex convento e all’inizio delle scale che conducono alla cella.
Con lo stesso biglietto d’ingresso si può visitare il Museo degli Affreschi .
Indirizzo: via Luigi da Porto 5, Verona
Ingresso: a pagamento
Sito: museodegliaffreschi.comune.verona.it
Casa di Romeo
L’edificio indicato come “Casa di Romeo” è in realtà una casa medievale fortificata che si trova nella zona in cui, secondo un documento dei primi anni del Duecento, viveva la famiglia Montecchi che nel 1325 fu bandita da Verona da Cangrande della Scala da Cangrande della Scala per aver preso parte a un complotto contro la sua persona. Il Direttore dei Musei Civici Veronesi, Antonio Avena, che negli anni Trenta del Novecento era riuscito nell’istituzione del museo “Casa di Giulietta”, aveva chiesto al Comune di rilevare anche questo edificio per farne la sede della Soprintendenza e un museo shakespeariano, ma il progetto non andò in porto per l’opposizione dei proprietari dello stabile. Ancora oggi infatti il palazzo è proprietà privata e non vi si più accedere, ma soltanto sbirciare la bella corte interna le rare e fortunate volte che il portale in stile romanico viene aperto.
Sull’esterno dell’edificio è stata apposto un bassorilievo in bronzo che rappresenta la fuga di Romeo da Verona e una targa, purtroppo molto danneggiata da scritte vandaliche, che cita alcuni versi dell’opera shakespeariana: “O where is Romeo? / Tut, I have lost myself. I am not here. / This is not Romeo. He’s some other where. — Oh, dov’è Romeo? / Taci, ho perduto me stesso. Io non son qui. / NOn son Romeo! Romeo è altrove! — Shakespeare, Romeo and Juliet, Atto I, Scena X”.
Indirizzo: via Arche Scaligere 2, Verona
Targa commemorativa sulle mura
Sulle mura di Porta Bra, nel lato rivolto verso l’Arena, si trova un busto che raffigura Shakespeare e una targa che riporta una citazione da Giulietta e Romeo: “There is no world without Verona walls, / But purgatory, torture, hell itself. / Hence-banished is banish’d from the world, / And world’s exile is death — Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona; / ma solo purgatorio, tortura, inferno. / Chi è bandito di qui, è bandito dal mondo / e l’esilio dal mondo è morte — (Shakespeare, Romeo and Juliet, Atto III, Scena III)”.
Indirizzo: Porta Bra, Verona
Danimarca
Castello di Kronborg, il castello dove è ambientato Amleto
Tomba di Amleto nel parco del castello di Marienlyst
Il castello prende il nome dalla seconda moglie del re Federico V di Danimarca e la sua costruzione risale al 1587, progettato dall’architetto reale Hans van Steenwinckel. Nel parco del castello si trova la tomba attribuita ad Amleto, il personaggio storico realmente esistito da cui Shakespeare trae ispirazione. La tomba è costituita da un blocco di pietra: su un lato è scolpito in bassorilievo un cavallo alato, sul lato opposto un leone, simbolo della Danimarca, che azzanna un serpente.
Indirizzo: Marienlyst Allé 32, Helsingør
Inghilterra
Londra
Targa commemorativa nell’Abbazia di Westminster
British Library
Statua commemorativa in Leicester Square
La statua in Leicester Square è stata realizzata da Giovanni Fontana nel 1874. Restaurata nel 2014 è uno dei monumenti più noti dedicati al Bardo e si ispira al modello originale di Peter Scheemakers che si trova nel Poets’ Corner dell’Abbazia di Westminster. Sul foglio che Shakespeare tiene in mano è inciso un verso della Dodicesima Notte (Atto IV, Scena II) che recita “There is no darkness but ignorance”, mentre nell’originale viene citata parzialmente La Tempesta. Rispetto all’originale sono assenti i volti dei regnanti Enrico V, Riccardo III e Elisabetta I scolpiti sulla colonna alla quale si appoggia il drammaturgo. Il basamento porta la seguente iscrizione: “This enclosure / was purchased, laid out / and decorated as a garden / by Albert Grant Esq[ui]re M.P. / and / conveyed by him on the 2nd July 1874 / to the / metropolitan board of works / to be preserved for ever / for the free use and enjoyment / of the public”.
Indirizzo: Leicester Square, Londra
Stratford-upon-Avon (Warwickshire)
Shakespeare’s Birthplace
La casa natale di William Shakespeare è la casa dove il drammaturgo è nato e dove ha trascorso i primi cinque anni dopo il matrimonio con Anne Hathaway. È stata anche la bottega del padre di William, John Shakespeare, che di professione era guantaio. L’area sul retro infatti veniva utilizzata per attività legate alla professione, come ad esempio il magazzino per lo stoccaggio delle pelli di animale.
Negli anni questo luogo è stato meta di altri scrittori famosi come Walter Scott, John Keats, Alfred Tennyson, Thomas Carlyle, Charles Dickens e Thomas Hardy.
Oggi è possibile visitare una mostra interattiva e assistere alle frequenti rappresentazioni teatrali che vi vengono messe in scena.
Indirizzo: Henley Street, Stratford-upon-Avon
Ingresso: a pagamento
Sito: shakespeare.org.uk
New House & Nash’s House
Dove oggi sorge il giardino in stile elisabettiano si trovava la casa che William Shakespeare aveva acquistato nel 1597 ma vi si era stabilito al ritorno da Londra nel 1610. La casa, che si chiamava “New Place”, all’epoca era la seconda casa più grande di Stratford, ma fu demolita nel 1759. Inoltre qui si trovava l’albero di gelso che si dice fosse stato piantato dallo stesso Shakespeare ma che il reverendo Francis Gastrell, proprietario del terreno dove si trovava New Place ormai demolita, aveva tagliato per farne legna da ardere. Un carpentiere locale, Thomas Sharpe, acquistò la legna per farne delle sculture dedicate al drammaturgo che oggi si trovano nella Casa di Nash (Nash’s House).
La Nash’s House è stata la residenza di Thomas Nash e di sua moglie Elizabeth Barnard, nipote di Shakespeare. Oltre all’interno dell’edificio in stile Tudor è possibile visitare lo scavo archeologico tuttora in corso per riportare alla luce i resti dell’ultima residenza di Shakespeare.
Indirizzo: Chapel Street, Stratford-upon-Avon
Ingresso: a pagamento
Sito: shakespeare.org.uk
Holy Trinity Church
La chiesa della Santa Trinità è la chiesa che ospita i resti di William Shakespeare, qui sepolto assieme alla sua famiglia, la cui tomba si trova nei pressi del coro ligneo. L’iscrizione sulla tomba recita: “Good friend, for Jesus’ sake forbear, To dig the dust enclosed here. Blest be the man that spares these stones, But cursed be he that moves my bones.” Qui inoltre Shakespeare fu battezzato nel 1564. Correlati al drammaturgo ci sono inoltre un busto che lo raffigura e gli atti originali del matrimonio e del battesimo.
Indirizzo: Old Town, Stratford-upon-Avon
Ingresso: a pagamento
Sito: shakespeare.org.uk
Anne Hathaway’s Cottage
Il cottage della famiglia di Anne Hathaway, moglie di William Shakespeare, si trova nel villaggio di Shottery ed è raggiungibile percorrendo circa due chilometri a piedi dal centro di Stratford-upon-Avon, seguendo il sentiero segnalato. La casa è arredata con alcuni oggetti e mobili originali ed è inoltre possibile camminare nei dintorni seguendo il percorso “Shakespeare Arboretum and Sculpture trail” lungo il quale si incontrano specie botaniche particolari e sculture dedicate alle opere di Shakespeare.
Indirizzo: Shottery, Stratford-upon-Avon
Ingresso: a pagamento
Sito: shakespeare.org.uk
Mary Arden’s Farm
A circa 5 chilometri dal centro di Stratford si trova la fattoria dove nacque e visse la madre di Shakespeare e dove probabilmente anche William si era recato in visita ai nonni negli anni intorno al 1570.
Oggi è possibile partecipare a laboratori di attività artigianali e rivivere l’atmosfera delle fattorie di epoca Tudor.
Indirizzo: Station Road, Wilmcote, Stratford-upon-Avon
Ingresso: a pagamento
Sito: shakespeare.org.uk
Hall’s Croft
Questa è la casa dove Susanna Shakespeare visse col marito, il dottor John Hall, uomo facoltoso e benestante, il cui tenore di vita è riflesso ancora oggi nell’edificio ben conservato dove visse. All’interno dell’edificio è possibile visitare la stanze con oggetti tipici della professione medica e gli arredamenti in stile elisabettiano e giacobiano. Inoltre anche il giardino è aperto ai visitatori e d’estate vi vengono organizzati spettacoli teatrali.
Indirizzo: Old Town Road, Stratford-upon-Avon
Ingresso: a pagamento
Sito: shakespeare.org.uk