Italia

Firenze

Basilica di Santa Croce

Villa dell’Ombrellino, Bellosguardo

Fu edificata nel 1372 sulla collina di Bellosguardo, a sud-ovest di Firenze, da cui si gode una splendida vista sulla città. Appartenne alla famiglia Segni per quattro secoli fino al 1815, quando passò alla contessa Teresa Spinelli Albizi che, oltre a farla ristrutturare, fece installare una struttura in ferro a forma di ombrello cinese da cui ha origine il nome attuale, “Villa dell’Ombrellino”. In seguito passò alla famiglia russa Zubov nel 1874 che la congiunse con l’adiacente Villa della Torricella, mentre all’inizio del Novecento fu acquisita dal colonnello inglese George Keppel e da sua moglie Alice, ereditata poi alla loro morte dalla figlia Violet Trefusis. Oggi è ancora proprietà privata ed è chiusa al pubblico.
Nei secoli ebbe ospiti illustri: dal 1617 al 1631, nella Villa della Torricella, soggiornò Galileo Galilei che scrisse il Dialogo sui massimi sistemi. Ugo Foscolo vi soggiornò nel 1812-13 menzionandola ne L’inno a Vesta, il secondo inno del poemetto Le Grazie.
Negli anni Settanta dell’Ottocento vi soggiornò lo scrittore americano Charles Eliot Norton.
Sul muro di cinta della villa è stata apposta una targa, oggi in uno stato di abbandono che la rende quasi illeggibile, sulla quale sono incisi i nomi dei molti personaggi illustri stranieri legati a Bellosguardo. La targa recita: “Qui dove la grazia del colle e del cielo / esalta la qualità del pensiero e dell’arte / soggiornarono ed operarono / Galileo Galilei Ugo Foscolo / James Fenimore Cooper / Nathaniel Hawthorne / Elizabeth e Robert Browning / Henry James / Robert Lytton / Alfred Austin / Hans von Bulow / Hans von Marées / Adolf Hildebrand / Franz Brentano / Ilsa Blagden / Clara Shumann / Ouida / Jesse White Mario / Walburga Paget / Florence Nightingale / Violet Trefusis”.
Indirizzo: piazza Bellosguardo 11, Firenze


Arquà Petrarca (Padova)

Targa dedicata a Le ultime lettere di Jacopo Ortis

Nella parte antica del borgo di Arquà una targa apposta nel maggio 2019 cita un passo delle Ultime lettere di Jacopo Ortis in cui, nella lettera datata 20 novembre 1797, Jacopo racconta la gita alla Casa del Petrarca con Teresa, Odoardo e la famiglia di Teresa.
Indirizzo: all’incrocio tra la strada provinciale 21 e vicolo I. Conti, Arquà Petrarca (PD)


Montegrotto Terme (Padova)

Targa dedicata a Le ultime lettere di Jacopo Ortis

Sulla base della croce in cima al Monte Ceva, alto 255 metri, una targa ricorda il soggiorno effettuato dallo scrittore sui Colli Euganei.
Indirizzo: base della croce in cima al Monte Ceva, Località Turri, Montegrotto Terme (PD)


Pavia

Lapide commemorativa presso l’Università di Pavia

Fu nominato professore di eloquenza, cattedra che si era liberata per la morte del titolare, Luigi Cerretti, e accettò l’incarico nel marzo 1808 ma nell’autunno successivo una riforma degli studi universitari soppresse alcuni insegnamenti, tra cui il corso di eloquenza. Foscolo tuttavia riuscì a tenere un ciclo di lezioni: la prolusione (lezione introduttiva) si tenne il 22 gennaio 1809 e fu seguita da un folto pubblico. Ad essa seguirono 5 lezioni che si conclusero nel giugno dello stesso anno ponendo fine all’esperienza pavese del poeta. Nel Cortile delle Statue dell’Università di Pavia c’è una lapide a lui dedicata: “Ad Ugo Foscolo / ingegno per esuberanza irrequieto / letterato filologo poeta / chiamato nel MDCCCVIII alla cattedra / d’eloquenza italiana e latina / in questa università / vi trattò e chiarì con ispirato dire / le più riposte bellezze / de’ sommi maestri del sublime eloquio / per tenerissimo amor di patria / morì esule e povero in terra straniera / Il municipio pavese / al genio sventurato / P. Q. M.”
Indirizzo: Università di Pavia (Cortile delle Statue), corso Strada Nuova 65, Pavia

Targa commemorativa sull’edificio in cui visse

Foscolo aveva soggiornato in quella che all’epoca era casa Bonfico in borgo Oleario (così scrive in una lettera), oggi diventata via Ugo Foscolo. L’illustre poeta, infatti, nel 1809 era stato per pochi mesi professore di eloquenza presso l’Università di Pavia prima di trasferirsi a Londra. Nel 1909 è stata installata una targa che recita: “Ugo Foscolo / dato agli italiani il liberale carme fatidico / qui l’anno MDCCCIX posando / dopo i tumulti della giovinezza / alla patria nuove forme di eloquenza e di critica / a sé nuova gloria e l’esilio apprestava — Cento anni dopo l’Ateneo e la cittadinanza posero”.
Indirizzo: via Ugo Foscolo 11, Pavia


Treviso

Villa Albrizzi Franchetti

Costruita tra il 1680 e il 1700 lungo la strada Terraglio, era la residenza della famiglia Albrizzi, ricchi mercanti di tessuti. Isabella Teotochi Albrizzi, amante delle arti, vi istituì il proprio salotto letterario tra cui uno degli ospiti più famosi fu Ugo Foscolo che qui trovò ispirazione per comporre I sepolcri, oltre ad avere una relazione sentimentale con la padrona di casa, anch’essa di origini greco-veneziane come lui.
La Albrizzi teneva anche un salotto a Venezia, in Calle Michiel, che fu frequentato da numerosi intellettuali e artisti.
La villa fu danneggiata pesantemente durante la Prima guerra mondiale. Nel 1973 fu venduta alla provincia di Treviso che l’ha recentemente concessa alla Fondazione Cassamarca.
Indirizzo: via Terraglio 203, Preganziol (TV)


Venezia

Targa commemorativa sull’edificio in cui visse

In campo de la Gate una lapide ricorda gli anni che Foscolo trascorse a Venezia durante l’adolescenza. La targa recita: “Dal 1792 al 1797 / tra liberi studi / qui maturò la triste e ardente giovinezza / di / Ugo Foscolo / vissuto per le lettere per le armi per l’Italia / serbato dal fiero animo / alla povertà e all’esilio / assunto alla gloria / tra i grandi poeti della patria”.
Indirizzo: campo de la Gate, sestiere Castello, Venezia

Targa commemorativa sul salotto di Isabella Teotochi Albrizzi

Isabella Teotochi Albrizzi, nobile di origini greco-veneziane che in seconde nozze aveva sposato il conte Albrizzi, teneva un salotto letterario a Venezia e uno nella villa Albrizzi Franchetti nell’attuale provincia di Treviso. Foscolo era uno degli assidui frequentatori, ma anche altri intellettuali e artisti dell’epoca sono passati dal salotto della Albrizzi. Tra questi: Vincenzo Monti, Vittorio Alfieri, Ippolito Pindemonte, Melchiorre Cesarotti, il poeta dialettale Anton Maria Lamberti, lo scultore Antonio Canova; tra gli stranieri Madame de Staël, Johann Wolfgang von Goethe Lord Byron e Sir Walter Scott.
La targa recita: “In questa casa tenne dimora / Isabella Teotochi Albrizzi / 1760 – 1836 / il cui cenacolo venne / frequentato da artisti / e letterati d’epoca / tra i quali / Ugo Foscolo e Lord Byron”
Indirizzo: corte di calle Michiel (oggi San Marco 2407), Venezia

Grecia

Zante

Ugo Foscolo nacque nell’isola greca Zacinto, oggi Zante, il 6 febbraio 1778 da padre veneziano e madre greca. All’isola natale Foscolo dedica uno dei suoi più celebri sonetti, A Zacinto, composto tra l’ottobre del 1802 e l’aprile del 1803, incentrato sul tema dell’esilio e della nostalgia per la patria perduta: “Né più mai toccherò le sacre sponde / ove il mio corpo fanciulletto giacque, / Zacinto mia, che te specchi nell’onde / del greco mar da cui vergine nacque…”.
La casa natale è stata distrutta in parte nei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stata definitivamente rasa al suolo da un terremoto nel 1953. Un busto commemorativo dello scrittore si trova in piazza Solomos, mentre in via Foscolo (Foskolou) si trova un altro monumento commemorativo, una scultura raffigurante un angelo piangente. La lastra di marmo riporta il nome “Ugo Foscolo” scritto in greco e gli ultimi tre versi della poesia A Zacinto.
Indirizzo: Foskolou 54, Zante

Inghilterra

Londra

Dopo aver rifiutato di prestare giuramento di fedeltà agli austriaci che avevano preso possesso di Milano e istituito il Regno Lombardo-Veneto, Foscolo lasciò l’Italia come esule volontario il 31 marzo 1815 fuggendo prima in Svizzera e poi trovando rifugio a Londra nel settembre 1816 dove per vivere iniziò a scrivere per alcuni giornali.
All’arrivo Foscolo soggiorna al Sablonniere Hotel, un albergo in Leicester Square (demolito nel 1870) gestito dall’italiano Pagliano che aveva ospitato anche Giuseppe Mazzini ed era un ritrovo molto frequentato da stranieri.

Dal settembre 1817 all’aprile 1818 visse a Kensington (19 Edwardes Square) dove oggi si trova una targa commmorativa che recita: “English Heritage / Ugo Foscolo / 1778-1827 / Italian poet / and patriot / lived here / 1817-1818”.e nel giugno 1818 affittò un cottage a East Moulsey, vicino alla residenza della sua amica Pamela Fitzgerald.
Nel 1819 si trasferì in un piccolo appartamento sopra un negozio di tessuti al numero 154 di New Bond Street e nel 1822 prende in affitto un cottage vicino Regent’s Park a cui dette il nome “Digamma Cottage”.

In questo periodo ritrova la figlia Floriana, rimasta orfana e sola, oltre che erede di un buon patrimonio che Foscolo dilapida nel mantenimento del nuovo cottage dalle 13 stanze e dagli arredi sfarzosi. Questo stile di vita lussuoso che non poteva permettersi lo fece sprofondare presto in ristrettezze. Perseguitato dai creditori e costretto a vendere molti dei suoi beni, si trasferì in una zona della città più povera, dapprima in 15 Russell Place, Fitzroy Square, e infine nella sua ultima casa in Turnham Green, parte di un vecchio albergo, “The King of Bohemia”, poi diviso in vari appartamenti. L’edificio si trovava all’inizio di Chiswick Lane ma fu demolito nel 1901. Qui Foscolo morì il 10 settembre 1827, assistito dalla figlia. Il funerale si tenne il 18 settembre e fu seppellito nel cimitero di Chiswick.

Chiswick Old Cemetery

Foscolo morì il 10 settembre 1827 e fu seppellito nel cimitero di Chiswick. Nel 1871 le sue ceneri furono traslate nella chiesa di Santa Croce a Firenze che il poeta aveva celebrato nel carme Dei sepolcri. Nel cimitero di Chiswick si trova tuttora la tomba di granito che ha ospitato le sue spoglie dal 1827 al 1871, conservata per commemorare il poeta. Sulla superficie del cenotafio è incisa l’iscrizione: “This spot where for forty-four years the Relics of Ugo Foscolo Reposed in honoured Custody will be for ever held in grateful Remembrance by the Italian Nation. / From the sacred guardianship of Chiswick to the honours of Santa Croce in Florence the Government and People of Italy have transported the remains of the wearied Citizen Poet 7th June 1871”.
Indirizzo: Church Street/Corney Road/Powell’s Walk, Chiswick

Holland House

Holland House era una villa nel quartiere Kensington di Londra. Costruita nel 1605 dal diplomatico Sir Walter Cope (il nome originario dell’edificio era appunto “Cope Castle”), passò in seguito alle potenti famiglie Rich e Fox. Assunse il nome attuale quando Henry Rich, nel XVII secolo, ereditò il titolo di Conte di Holland dal re Giacomo I.
Sotto il terzo barone di Holland e sua moglie Elizabeth, questa casa divenne un centro culturale molto attivo richiamando soprattutto gli esponenti del partito whigs. Tra gli ospiti in visita alla Holland House si annoverano i romanzieri Walter Scott e Charles Dickens, i poeti Thomas Campbell e Samuel Rogers, ma anche lo storico John Allen che divenne consigliere e segretario di Lord Holland e venne soprannominato “Holland House Allen”.
Nel XIX secolo fu gravemente danneggiata da un bombardamento dei tedeschi nel 1940. Oggi rimane soltanto l’ala orientale e alcune parti del piano terra che per un periodo è stato adibito a ostello (Safestay Holland Park). L’annesso che costituiva la sala da ballo estiva è oggi un ristorante (The Belvedere) e la limonaia (orangery) è diventata uno spazio espositivo.
Ugo Foscolo fu introdotto nel salotto da Giuseppe Binda, un lucchese conosciuto a Firenze nel 1812, e iniziò a frequentare il luogo conversando con Lord e Lady Holland in italiano o francese. Conobbe molti esponenti del giornalismo e dell’editoria del tempo, tra cui l’editore John Murray che ripubblicò nel 1817 Ultime lettere di Jacopo Ortis.
Indirizzo: Holland Walk, London, Kensington e Chelsea, Londra.