Nato a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, nel 1908, si trasferì a Torino dove frequentò l’università. Appassionato di letteratura americana, iniziò a tradurre vari testi; dal 1934 avviò una collaborazione con la casa editrice Einaudi e due anni più tardi pubblicò le prime poesie. Per motivi politici venne mandato in esilio in Calabria, ma tornò a Torino nel 1936 dove continuò a scrivere. Durante la Seconda guerra mondiale fu costretto a lasciare la città; si trasferì prima a Roma e poi si rifugiò presso Serralunga di Crea. Tornato a Torino dopo la guerra, scrisse La casa in collina, Il diavolo sulle colline, La luna e i falò. Nel 1950 vinse il premio Strega con La bella estate.
La fine del rapporto sentimentale con l’attrice americana Constance Dowling contribuì al peggioramento del suo stato depressivo che lo indusse al suicidio il 27 agosto 1950.


Torino

Casa di residenza

La lapide nel luogo dove visse per 20 anni recita: “Cesare Pavese / 1908 1950 / abitò in questa casa dal 1930 al 1950 / gli anni fecondi della / sua vita civile / e della sua operosità letteraria. / La città di Torino pose / per iniziativa del Centro Studi Piemontesi”.
Indirizzo: via Alfonso Lamarmora 35, Torino

Caffè Platti

Hotel dove morì

Cesare Pavese, affetto da crisi depressive acuite da una delusione amorosa, morì suicida il 27 agosto 1950 nella stanza 346 di questo albergo, ingurgitando una grossa quantità di sonnifero a base di barbiturici. La stanza conserva l’arredamento dell’epoca.
Indirizzo: Hotel Roma, piazza Carlo Felice 60, Torino