Incastonato tra alti cipressi e trafficati viali, il Cimitero degli Inglesi di Firenze appare quasi come un’isola lambìta da fiumi di veicoli, riuscendo a mantenere il suo estremo fascino di un luogo fuori dal tempo.
Quando venne costruito, nel 1827, venne detto “degli Inglesi” perché avrebbe dato sepoltura ai numerosi stranieri di religione non cattolica che si erano trasferiti in città sin dai primi dell’Ottocento. Prima di questa data, la collinetta sulla quale ora sorge il cimitero veniva utilizzata come gradinata per seguire le partite del gioco del pallone che si tenevano nella radura dove oggi si trova Viale Matteotti.
Costruito fuori dalle mura cittadine per adempiere all’editto napoleonico che proibiva le sepolture all’interno di esse, inizialmente non ebbe vita facile perché fu spesso soggetto ad atti di vandalismo da parte della comunità cattolica che considerava i protestanti degli eretici.
Anche la sua forma cambiò notevolmente: il progetto iniziale di Carlo Reishammer aveva dato al cimitero una forma poligonale che, con la costruzione dei viali di circonvallazione ideati da Giuseppe Poggi nel 1865 per Firenze capitale d’Italia, assunse l’attuale forma ovale.
Quel che ha sempre mantenuto invece è stata l’atmosfera onirica e suggestiva, tale da ispirare in passato Arnold Böcklin, che lo prese a modello per il suo quadro “L’isola dei morti“, e più recentemente il regista Franco Zeffirelli che ci ha ambientato la scena iniziale del film “Un tè con Mussolini“.
Seppur ospiti poco più di 1400 tombe, questo piccolo cimitero è connesso ad alcune importanti figure letterarie.
1. Giovan Pietro Vieusseux
A Firenze il nome di Vieusseux è molto familiare perché rimanda subito all’omonimo Gabinetto Scientifico Letterario, da lui fondato nel 1819 e attualmente ospitato a Palazzo Strozzi. L’importanza di questa associazione culturale per la città fu notevole: Vieusseux, mercante di origine ginevrina, aveva dato via a una pullulante comunità in cui si confrontavano intellettuali provenienti da tutt’Europa. Basta scorrere i nomi presenti sul “Libro dei soci” per farsene un’idea: Leopardi, Manzoni, Montale, Collodi, Schopenhauer, Stendhal, Dostoevskij, Twain, Zola, Kipling, Huxley, D.H. Lawrence… e moltissimi altri.
Vieusseux, la cui biblioteca è ancora attiva e fruibile, morì a Firenze nel 1863 e fu sepolto nel Cimitero degli Inglesi. Il sarcofago, di autore anonimo, è scolpito con elementi floreali e foglie d’acanto che fanno da cornice al profilo dell’intellettuale ginevrino.
2. Elizabeth Barrett Browning
La grande poetessa inglese arrivò a Firenze nel 1847, dopo essere fuggita dall’Inghilterra diseredata dalla famiglia per aver sposato in gran segreto e contro la volontà paterna il poeta Robert Browning (Virginia Woolf ne scrive la storia nel romanzo breve Flush). Nel capoluogo toscano la casa dei Browning, “Casa Guidi” in Piazza San Felice, divenne un punto di ritrovo per la comunità anglo-americana e ancora oggi è possibile visitare il piano nobile del palazzo, dove è stato allestito un piccolo museo.
Il monumento funebre di Elizabeth fu progettato da Frederic Leighton che lo decorò con l’immagine di una lira, simbolo della poesia, su cui poggiano le catene spezzate, simbolo di liberazione dalla schiavitù. Sembra inoltre che una foto del monumento funebre abbia ispirato il poema di Emily Dickinson The soul selects her own society.
3. Altri intellettuali
Tra le altre personalità legate al mondo letterario sepolte qui ci sono Walter Savage Landor, poeta inglese appartenente al primo Romanticismo che si trasferì nel capoluogo toscano nel 1858, lo storico Robert Davidsohn, che fece importanti ricerche sulla storia della città di Firenze, Frances Trollope e sua nuora Theodosia Garrow-Trollope, due scrittrici inglesi molto attive nella vita sociale della colonia anglo-americana di metà Ottocento.
4. Che c’entra William Shakespeare?
Ebbene, se vogliamo trovare un nesso col celebre drammaturgo inglese, non possiamo dimenticare che qui sono sepolti i suoi ultimi discendenti, Beatrice ed Edward Claude Shakespeare Clench.
Come raggiungerlo
Il Cimitero degli Inglesi si trova in Piazzale Donatello, circondato dai viali di circonvallazione, e può essere facilmente raggiunto a piedi dal centro di Firenze in 15-20 minuti.
È aperto il lunedì dalle 9 alle 12 e dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18. È chiuso il sabato, la domenica e i festivi.
L’ingresso è libero, ma un’offerta è gradita, soprattutto a seguito degli ingenti danni causati dalla bomba d’acqua e grandine occorsa lo scorso 19 settembre.
Un consiglio: visitatelo a maggio quando i giaggioli saranno in piena fioritura.
Per ulteriori informazioni, guarda la pagina sul sito di turismoletterario.com.