Luoghi
Parco della tomba di Virgilio
Autori
Dante Alighieri
Libero Bovio
Targa commemorativa sull’edificio in cui visse e morì
Il drammaturgo e poeta dialettale Libero Bovio visse e morì in via Duomo 45. Nel 1992, a cinquant’anni dalla sua morte, è stata apposta una targa commemorativa che recita “«…E j’ so napulitano / e si nun canto moro!» / Libero Bovio / Bianca e Aldo Bovio posero a cinquant’anni dalla scomparsa del Poeta / Napoli, 26 maggio 1942 – 26 maggio 1992”.
Indirizzo: via Duomo 45, Napoli
Giordano Bruno
Targa commemorativa
La targa riporta alcuni versi della commedia Il Candelaio ambientata nella Napoli di metà Cinquecento. La targa recita: “«…voglio contemplar che cose son queste / che messer Bonifacio manda alla signora Vittoria: / qua son de gravioli, targhe di zuccaro / mustaccioli di S. Bastiano…» / Giordano Bruno, Candelaio, atto I, scena VI – anno 1582″.
Indirizzo: [indirizzo sconosciuto], Napoli
Giosuè Carducci
Salvatore Cerino
Edificio in cui è nato
Cerino nacque a Napoli il 1° gennaio 1910 nel palazzo sito tra Piazza Sannazaro e le Rampe di S.Antonio a
Posillipo.
Indirizzo: piazza Sanazzaro, Napoli
Targa commemorativa sull’edificio in cui è vissuto e morto
Il poeta partenopeo visse a questo indirizzo La targa recita: “Tutt’o criato / è n’armunia che canta! / Mentr’io ncantato / saglio ncielo e sento — Salvatore Cerino / Poeta 1910-1992 — Il Comune di Napoli pose il 12 luglio 2000”.
Indirizzo: piazzetta Leone 2, Napoli
Miguel de Cervantes
Benedetto Croce
Targa commemorativa sull’edificio in cui è vissuto
La targa recita: “In questa dimora / tra il 1900 ed il 1912 / Benedetto Croce / universale pugnace libero spirito / rinnovò la cultura italiana / elevando la filosofia / alle altezze dei sommi. — Per cura del Rotary di Napoli 1979”.
Indirizzo: Palazzo Filangieri d’Arianello, via Atri 23, Napoli
Ferdinando Ferrajoli
Targa commemorativa
Nato nel 1901 a Sant’Egidio del Monte Albino da una famiglia aristocratica, si dedicò agli studi di arte, scoprendo in seguito un grande interesse per l’archeologia a cui dedicò molti dei suoi studi, pubblicando i saggi I castelli di Napoli(1964) e Napoli monumentale (1968). La targa commemorativa recita: “A Ferdinando Ferrajoli / che concorse con opera varia / ma idealmente unificante / ad interpretare testimonianze / di antiche civiltà / riportando col restauro / insigni monumenti / ai primitivi splendori — Il Comune di Napoli / pose nell’anno 1984”.
Indirizzo: via Santa Caterina 23, Napoli
Gabriele D’Annunzio
Johann Wolfgang von Goethe
Ramón Gómez de la Serna
Targa commemorativa
Qui visse nel 1926 lo scrittore spagnolo / Ramón Gómez de la Serna / protagonista dell’avanguardia letteraria in Spagna / augore del romanzo La donna d’ambra / ambientato nella città di Napoli — L’Instituto Cervantes ed il Comune di Napoli / posero nel marzo 2010″.
Indirizzo: Riviera di Chiaia all’angolo con via Santa Maria in Portico), Napoli
Giacomo Leopardi
Sandor Marai
Targa commemorativa sull’edificio in cui visse
La targa che ricorda lo scrittore ungherese è in versione bilingue (ungherese e italiano) e recita: “Ebben a hazban lakott / 1949-1952 Kozott / Marai Sandor / 1900-1989 / Magyar Iro / a xx.szazadi vilagirodalom / iemelkedo alkotoja — Visse in questa casa / dal 1949 fino al 1952 / Sandor Marai / 1900-1989 / Scrittore ungherese / figura di rilievo / della letteratura del ‘900 — Il comune di Napoli / Il Ministero per i beni culturali
d’Ungheria / 2000″.
Indirizzo: via Nicola Ricciardi 7, Napoli
Ernesto Murolo
Targa commemorativa
La targa commemorativa, apposta dal Comune di Napoli il 27 aprile 1969, recita: “In questa casa il trenta di ottobre / del 1939 rese il suo spirito a Dio / Ernesto Murolo / poeta / dalle dolci colorite appassionate cadenze — Il Comune poesi il XXVII IV MCMLXIX”.
Indirizzo: via Morghen 25, Napoli
Pablo Neruda
Giovanni Pontano
Targa commemorativa
Villa Pontano fu fatta custodire dall’illustre letterato Giovanni Pontano che serviva alla corte di Alfonso D’Argona. All’epoca comprendeva la vasta area di Antignano arrivando fino all’attuale via Torrione San Martino. L’edificio attuale è una ricostruzione dell’Ottocento ad opera dell’architetto Francesco De Simone operante alla corte di Ferdinando I di Borbone.
La targa recita: “Ferdinando I.P.F.A / regni utriusque Siciliae rege providentissimo / hasce aedes cum praediis / ubi / Ioannes Iovianus Pontanus / dum de re litteratorum publica / ac de Neapolitano regno optime merebatur / postquam nobilis Ossorii Cala progenies / annis P.M. CC / in meliorem cultum splendoremque redegerat / Antonius de Simone / domus augustae architectus / instauravit oravitique / A.R.S. MDCCCXVIII / a confectis emtionis syngraphis anno V”.
Indirizzo: via Annella di Massimo 11, Napoli
Emmanuele Rocco
Targa commemorativa
La targa recita: “Emmanuele Rocco / insigne filologo / esemplarmente laborioso / a pro della favella nazionale / in questa casa dimorò / gli ultimi anni della vita / e vi morì ottuagenaio / il IX giugno MDCCCXCIII — Questa lapide ricordi / una gloria napoletana”.
Indirizzo: via Suor Orsola 5, Napoli
Ferdinando Russo
Targa commemorativa
La targa recita: “Qui / tra il castello e il molo / dove / l’ultimo cantastorie / favoleggiò / d’armi e d’amori / il popolo ricorda / Ferdinando Russo / poeta e paladino / dell’anima napoletana / Epigrafe dettata da C. Nazzaro / e ripristinata dal Comune”.
Indirizzo: presso il molo delle navi da crociera, Napoli
Raffaele Sacco
Targa commemorativa sull’edificio in cui aveva la bottega
Il poeta, noto soprattutto per aver scritto i versi della canzone Te voglio bbene assaje, è ricordato da una targa posta sull’edificio in cui si trovava la sua bottega di ottico. La targa recita: “Questa sua onorata bottega / Raffaele Sacco / ottico poeta / scienziato accademico inventore / allietò del canto / «Te voglio bene assai / e non pienz’a me» / la prima canzone / che con melodie di Gaetano Donizetti / nel 1835 / movendo l’estro popolare / fece della tradizionale Piedigrotta / la festa di Napoli canora / fascinosa nel mondo — Enal Piedigrotta 1949”.
Pur affermando che la canzone di Sacco è stata musicata da Donizetti, secondo studi più recenti fu probabilmente Filippo Campanella, amico del poeta, a musicarla.
Indirizzo: via Domenico Capitelli 35, Napoli
Jacopo Sannazaro
Chiesa di Santa Maria del Parto e tomba di Sannazzaro
La Chiesa di Santa Maria del Parto, a cui si accede attraverso una scala a tre rampe, fu fatta costruire da Jacopo Sannazaro quando ricevette da Federico I di Napoli il terreno su cui in seguito sorse la chiesa e una rendita di seicento ducati. La costruzione iniziò nel 1504 e terminò nel 1525. Il progetto iniziale prevedeva due chiese: una inferiore scavata nel tufo, a richiamare la tomba di Virgilio sita poco distante nel Parco virgiliano, e dedicata alla Madonna del Parto; la seconda invece a un livello superiore, dedicata ai santi Giacomo e Nazario. La prima fu completata nel 1525 mentre la seconda rimase incompiuta a causa dell’epidemia di peste che costrinse Sannazaro a lasciare la città. In quegli anni di abbandono la chiesa fu saccheggiata dai francesi che assediavano Napoli; al suo ritorno, Sannazaro donò la chiesa inferiore ai Padri Servi di Maria, assieme ad un compenso di 600 ducati all’anno e la richiesta di costruirvi il suo monumento funebre.
Dopo la morte di Sannazaro, la chiesa fu ulteriormente espansa. Quando Napoleone soppresse tutti gli ordini
religiosi, tra cui anche i Frati Servi di Maria, la chiesa passò in mano a Domenico Barbaja, impresario musicale, che ne fece la sua residenza, ospitandovi tra gli altri il compositore Gioacchino Rossini. Nel 1812 la chiesa fu restituita al clero ma solo nel 1971 tornò ai Servi di Maria.
Sulla facciata, che non è originale ma rimaneggiata durante gli anni di dominio francese, si trovano due epigrafi e due tondi che ritraggono Federico d’Aragona e Jacopo Sannazaro.
La chiesa superiore è a navata unica. Sull’altare maggiore si trova un distico dettato dal Sannazaro che recita: ”Virginitas partus discordes tempore longo / Virginis in gremio foedera pacis habet”.
Nell’abdide si trova la tomba di Sannazaro. Il monumento funebre, in marmo di Carrara e dalla forma rettangolare, fu realizzato da Giovanni Angelo Montorsoli e Bartolomeo Ammannati nella metà del XVI secolo. Sul basamento è inciso un epitaffio dettato da Pietro Bembo che fa riferimento al vicino sepolcro di Virgilio (nel Parco virgiliano): “Da sacro cineris flores: hic ille Maroni Sincerus Musa proximus ut tumulo.” (Spargi fiori sulle sacre ceneri: qui giace sincero e vicino a Marone nella poesia come sepolcro” ). Sulla parte superiore è posto un busto del Sannazaro con due putti realizzati sempre da Giovanni Angelo Montorsoli.
Indirizzo: via Mergellina, Napoli
Sito: santamariadelparto.it
Edoardo Scarfoglio
Busto commemorativo
Sul basamento un’iscrizione recita: “Ad / E. Scarfoglio / 1923”.
Indirizzo: Villa Comunale, Napoli
Eduardo Scarpetta
Targa commemorativa
La targa ricorda l’attore e commediografo padre di Eduardo De Filippo: “Qui / Eduardo Scarpetta / rinnovatore del teatro napoletano / attor comico eccelso / ispirato dal mimo antico / si appartò innanzi tempo / irridendo al trionfo / sola compagna d’arte / la gloria — Nel centenario della nascita / MDCCCLIII – MCMLIII / 1 ottobre 1953 / ad iniziativa del quotidiano / Il Giornale”.
Indirizzo: via Colonna 4, Napoli
Scrittori spagnoli e ispanoamericani
Targa commemorativa
La targa fatta installare dal direttore dell’Instituto Cervantes recita: “In omaggio agli scrittori spagnoli e ispanoamericani che onorarono la città di Napoli nelle loro opere: / Garcilaso de la Vega / Miguel de Cervantes / Francisco de Quevedo / Conde de Villamediana / Hermanos Argensola / Antonio Mira de Amescua / Duque de Rivas / Jan Valera / Leandro Fernández de Moratín / Gabriela Mistral / Pablo Neruda / Ramón Gómez de la Serna — In occasione dell’apertura della nuova sede dell’Instituto Cervantes di Napoli — Cesar Antonio Molina / Direttore dell’Instituto Cervantes”.
Indirizzo: via Nazario Sauro, Napoli
Henryk Sienkiewicz
Targa commemorativa sull’edificio in cui soggiornò
La targa recita: “Enrico Sienkiewicz / Scrittore polacco e mirabile narratore / dell’eroico passato della sua nazione / in questo albergo nell’anno 1894 / immerso nel travaglio ideologico della sua epoca / già meditava le pagine del “Quo Vadis?” / che a Napoli vide la sua prima versione italiana — Polacchi ed italiani / nel cinquantesimo anniversario della sua morte”.
Indirizzo: via Partenope (facciata dell’Hotel Continental), Napoli
Juliusz Słowacki
Targa commemorativa sull’edificio in cui soggiornò
La targa in versione bilingue (italiano e polacco) recita: “Qui / nel 1836 dimorò / il poeta polacco / Giulio Slowacki — Tu / Mieszkal / Juljusz slowacki / wr. 1836”.
Indirizzo: via S. Lucia 116, Napoli
Matilde Serao
Targa commemorativa dove si trovava la redazione Il Mattino
La targa recita: “Qui ogni giorno per molti anni / nella redazione de “Il mattino” / che nel 1892 fondò con Edoardo Scarfoglio / Matilde Serao / visse la sua vita più vera / trasferendo nella cronaca / la sua passione narrativa — Il Comune di Napoli pose il 25 aprile 1999″.
Indirizzo: piazzetta Serao, Napoli
Torquato Tasso
Giambattista Vico
Targa commemorativa
La targa è stata posta nel 1668, bicentenario della nascita del filosofo, sul palazzo in cui visse con la sua famiglia. La targa recita: “A Giambattista Vico / nato in Napoli / il dì XXIII di giugno MDCLXVIII / grave peccato di università / ed anacronismo audace di dottrina / che primo fece dell’intelletto di Dio / la logica del mondo / e lo costituì razionalmente in Terra / mossa e fine unica / della libertà e del travaglio / delle creature / banditore di scienza nuova / alla bieca immobilità accademica / l’Ateneo giuridico napoletano / stretto da fede antica / e da spiriti nuovi / nel secondo centenario natale / del suo cittadino / sulla parete delle obbliate case / immacolata sede di studi e dolori / reverente Q.M.P”
Indirizzo: piazza Gerolomini 112, Napoli
Targa commemorativa sulla casa natale
Sulla casa in cui nacque e visse fino ai diciassette anni Giambattista Vico è stata posta una targa commemorativa nel 1941: “”In questa cameretta / nacque il XXIII giugno MDCLXVIII / Giambattista Vico / Qui dimorò fino ai diciassette anni / e nella sottoposta piccola bottega / del padre librario / usò passare le notti nello studio / vigilia giovanile e della sua opera sublime — La città di Napoli pose / II XXIII giugno MXMXLI”.
Indirizzo: San Biagio dei Librai 31, Napoli
Chiesa dei Girolamini
La chiesa in stile barocco è uno dei maggiori complessi monumentali della città per le numerose opere d’arte custodite al suo interno. La costruzione iniziò nel 1592 e fu consacrata nella metà del Seicento, ma la facciata esterna fu completata solo nel 1780.
All’interno della chiesa, lungo il colonnato, tra la navata centrale e quella a sinistra, si trova una lapide dedicata a Vico che sembra sia stato sepolto nell’ipogeo sotto la Cappella di Sant’Agnese.
Indirizzo: via Duomo 142, Napoli
Ingresso: a pagamento
Orario: dal lunedì al venerdì 8.30-19; mercoledì chiuso; sabato e domenica 8.30-14
Sito: sites.google.com/site/monumentonazionalegirolamini
Fondazione Giambattista Vico
La Fondazione Giambattista Vico, nata nel 1999, propone iniziative per approfondire lo studio del filosofo Vico. Si trova nella chiesa di San Biagio Maggiore, legata al culto di San Biagio ed edificata nel 1631. Come scopo si propone inoltre la valorizzazione della suddetta chiesa e dell’adiacente chiesa di San Gennaro all’Olmo, risalente al VII secolo.
Indirizzo: chiesa di San Biagio Maggiore via San Biagio dei Librai 35, Napoli
Sito: fondazionegbvico.it
Statua
Una statua in marmo che ritrae il filosofo Vico è stata scolpita da Leopoldo di Borbone-Due Sicilie, conte di Siracusa, nel 1862.
Indirizzo: Villa Comunale, Napoli
Virgilio
Tempietto di Virgilio e busto del poeta
La prima costruzione di questo giardino risale al 1697 grazie a un’idea del viceré di Medinacoeli. Nel 1778 fu ulteriormente sviluppata dal re Ferdinando IV di Borbone che ne affidò l’incarico a Carlo Vanvitelli.
Il tempietto dedicato a Virgilio fu edificato nel 1825 su progetto di Stefano Gasse che realizzò una struttura a pianta rettangolare con copertura a capriate e timpano sorretta da quattro colonne in stile ionico.
All’interno si trova un busto di Virgilio scolpito nel 1826 da Tito Angelini.
Indirizzo: Villa Comunale, Napoli
Parco della tomba di Virgilio
Raffaele Viviani
Targa commemorativa
La targa recita: “Qui visse e morì / nella perenne nostalgia dei suoi personaggi / Raffaele Viviani / scrittore ed attore / che dal popolo apprese ed al popolo donò / l’arte sua — Castellamare di Stabia 9 gennaio 1888 – Napoli 22 marzo 1950 — Ettore Novi Pose”.
Indirizzo: corso Vittorio Emanuele 386, Napoli
Leggere prima di partire per… Napoli
Narrativa
- Elena Ferrante, L’amica geniale
- Maurizio De Giovanni, la serie del commissario Ricciardi (Einaudi)
Non fiction
- Vincenza Alfano, A Napoli con Maurizio De Giovanni (Giulio Perrone, 2015)