Vinci (Firenze)
Casa Fucini Dianella Vinci
Edificata nel XVI secolo, era il casino di caccia dei Medici, motivo per cui venne chiamata “Dianella” da “Diana”, dea della Caccia. Nel Settecento passò ai marchesi Federighi e successivamente alla famiglia Fucini. Lo scrittore la eredità alla morte del padre e vi trascorse gli ultimi anni della sua vita, citandola anche in alcune sue opere, tra cui il racconto A Dianella nella raccolta Foglie al vento. Nella cappella, sita nel parco, si trova la tomba dello scrittore.
Oggi la villa è gestita da un’azienda che produce vino e olio, oltre ad affittare gli spazi per ricevimenti e soggiorni.
Indirizzo: via Dianella 48, Vinci
Targa commemorativa nella casa in cui ha vissuto
La targa recita: “In questa casa / abitò Renato Fucini / dal 1856 al 1861 / né più sciolse da lui / l’amore di questa terra toscana / onde il Comune di Vinci / nel centenario della nascita / qui ne vuol consacrati / il nome e la memoria — 8 aprile 1943”.
Indirizzo: piazza Guidi, Vinci
Monterotondo Marittimo (Grosseto)
Targa commemorativa sulla casa natale
Fucini nacque a Monterotondo nel 1843 da David e Giovanna Nardi. Il padre era un medico della Commissione Sanitaria governativa che per incarico ricevuto dal governo granducale si occupava in Maremma della cura delle febbri malariche.
Una targa sulla sua casa natale recita: “Renato Fucini / nacque in questa casa / il dì 8 aprile 1843 — Il popolo di Monterotondo / per omaggio e ricordo / XV VIII MCMXXI”.
Indirizzo: via Roma, Monterotondo Marittimo
Busto commemorativo
In una piazzetta di via Magenta, vicino al numero 109, si trova un busto che ritrae lo scrittore.
Indirizzo: via Magenta, Monterotondo Marittimo
Campiglia Marittima (Livorno)
Medaglione commemorativo
Lo scrittore visse da bambino, fino al 1849, nella via che porta oggi il suo nome. In Acqua passata, rivolgendosi a Giosuè Carducci, ricorda la sua infanzia: “Pochi anni addietro, in Firenze, seduti insieme a una mensa ospitale, percorrevamo col pensiero e col discorso quei luoghi superbi; egli, il Carducci, mi parlava di Bolgheri, di Castagneto e della Torre di Donoratico; io, di Monterotondo, di Massa e del Sasso d’Ombrone nei monti grossetani; e ricordando, venimmo, fra liete esclamazioni, ad osservare come molti punti di contatto avessero a quei tempi le nostre esistenze per l’origine delle nostre famiglie, per la condizione dei nostri babbi, ambedue medici nella Maremma, e per le nostre abitudini e per i nostri primi divertimenti infantili. — E fin qui va tutto bene — io gli dicevo — ma presto venimmo al punto di separarci a un biforcamento della via che fin lì avevamo battuto insieme. Tu, a Bolgheri, avevi addomesticato un giovine lupo; io, a Campiglia Marittima, avevo addomesticato un topo. Dandone segno con quel simbolo, il Destino aveva già vergato il proprio decreto, la via che avrebbero percorso i due ragazzacci maremmani era già tracciata: tu il fiero carnivoro, ululante pei monti e per le foreste a sfidare le schioppettate dei pastori e le zanne dei cani; io l’umile roditore delle dispense, tremante e fuggente di paura al più lieve miagolare d’un gatto.“
Nella via si trova oggi un medaglione dipinto che ritrae lo scrittore realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Pisa
Targa commemorativa sull’edificio in cui ha soggiornato
Fucini si laureò nel 1863 in Agraria all’Università di Pisa. Una targa sull’edificio in cui ha vissuto negli anni 1859-60 recita: “In questa casa / dell’antica via cariola / nel 1859-60 / visse da goliardo / la sua pisanità / elevando a letteratura / la voce del popolo”.
Indirizzo: via Giordano Bruno, Pisa
Amalfi (Salerno)
Targa commemorativa
Dopo aver avuto un’impressione negati della città di Napoli che descrisse in Napoli ad occhio nudo, Fucini visitò Amalfi e ne rimase incantato, definendola “un paradiso“. Una targa riporta una sua citazione del 1877: “Il giorno del giudizio, per / gli amalfitani / che andranno in paradiso / sarà un giorno / come tutti gli altri. — Renato Fucini / XX sec.”
Indirizzo: via Supportico Marina Piccola, Amalfi