Indirizzo: 1 Queen Street, Edimburgo
Ingresso: gratuito
Orario: tutti i giorni 10-17, il giovedì fino alle 19
Sito: nationalgalleries.org

La Scottish National Portrait Gallery è un museo che espone i ritratti di molti importanti personaggi scozzesi. È stata inaugurata nel 1889 ed è stata la prima galleria d’arte dedicata interamente al ritratto. Il nucleo originario della sua collezione proviene dal lascito di David Erskine, 11° Conte di Buchan, che aveva raccolto sul finire del diciottesimo secolo. 

L’edificio è un’imponente struttura in pietra arenaria rossa, realizzata in stile neo gotico dall’architetto Sir Robert Roward Anderson. La sala di ingresso, detta “Great Hall”, ospita numerose sculture, tra le quali torreggia al centro quella scolpita da John Flaxman che ritrae il poeta Robert Burns. Nel fregio posto sotto la balaustra del primo piano sono ritratte tutte le principali figure della storia scozzese in ordine cronologico, disposte in processione. Oltre ai vari monarchi della casa Stuart, ai filosofi David Hume e Adam Smith, al leggendario Robert the Bruce, ci sono anche il poeta Robert Burns, il romanziere Walter Scott e James Boswell, noto per la sua biografia di Samuel Johnson.  L’artista che ha realizzato l’affresco è William Hole, lo stesso che ha anche decorato le pareti del corridoio (“The Ambulatory”) al primo piano, dove sono raffigurate alcune scene della storia scozzese.

I ritratti e le sculture raffiguranti degli scrittori scozzesi si concentrano al secondo piano, in particolare nella galleria n° 7, “The Age of Improvement”.

Robert Burns

La collezione del museo custodisce alcuni importanti ritratti del poeta, tra cui l’iconico ritratto realizzato da Alexander Nasmyth esposto nella Sala 7. I due ritratti realizzati da Peter Taylor sono invece in prestito ad altre istituzioni (al momento uno al Writers’ Museum, l’altro alla St. Cecilia’s Hall).  

– Great Hallstatua in marmo realizzata da John Flaxman nel 1824. Inizialmente era stata posta nel Burns Monument a Calton Hill ma nel 1846 fu rimossa per una migliore conservazione e fu portata prima nella biblioteca dell’università di Edimburgo e poi, dal 1889, in questo museo.

– Al primo piano, tra la collezione di medaglioni intitolata “Portrait Medallions” di James Tassie, aprendo uno dei cassetti si può trovare la “Reid Miniature” che ritrae Burns e la “Miers Silhouette” che ritrae Agnes McLehose, la Clarinda delle poesie del poeta.La prima fu realizzata da Alexander Reid nel 1795, dopo che Burns si era stabilito a Dumfries; la seconda fu realizzata da John Miers nel febbraio 1788 su richiesta di Robert Burns che la conservò fino alla morte.  

– Sala 7ritratto realizzato da Alexander Nasmyth, olio su tela, 1787. Il pittore, amico di Burns, decise di ritrarlo in un’atmosfera rurale che richiamasse la sua provenienza dalla campestre regione di Ayrshire. Per permettergli di realizzare il quadro, Burns andò a fargli visita più volte al numero 47 di York Place, dove Nasmyth abitava.
Da questo ritratto fu inoltre tratta un’incisione che fu poi riprodotta nella versione edimburghese delle sue poesie (quella pubblicata da William Creech nel 1787).
Esistono tre ulteriori copie che Nasmyth realizzò di questo ritratto: una si trova alla National Portrait Gallery di Londra, una alla Kelvingrove Art Gallery di Glasgow, la terza appartiene a una collezione privata.

James Boswell

– Sala 7: ritratto realizzato da George Willison, olio su tela, 1765. Questo ritratto fu realizzato mentre Boswell si trovava a Roma. Il gufo in alto a sinistra potrebbe essere un simbolo di saggezza, oppure suggerire l’interesse di Boswell per i divertimenti notturni. Quando tornò in Inghilterra, fece la conoscenza di Samuel Johnson del quale divenne amico per il resto della vita, scrivendo in seguito la sua famosa biografia, Life of Samuel Johnson.

Allan Cunningham

– Sala 7busto realizzato da Henry Weekes nel 1842. Dopo aver pubblicato le sue prime poesie, Cunningham si trasferì a Londra dove per sopravvivere dovette portare avanti l’attività di scalpellino, che aveva imparato in giovane età, con quella più ambita di giornalista. Divenne poi segretario dello scultore Sir Francis Chantrey, il cui principale assistente era Henry Weekes, autore del presente busto.

James Hogg

– Sala 7: ritratto realizzato da Sir John Watson Gordon, olio su tela, 1830. Il ritratto dello scrittore fu realizzato per Robert Cadell, un editore scozzese che, tra gli altri, aveva pubblicato alcune opere di Walter Scott. Mostra James Hogg vestito secondo la moda del tempo ma con un drappo e un bastone da pastore che richiamano le sue origini campestri.

 Sala 7: “James Hogg: The Ettrick Shepherd’s House Heating or the Celebration of his Birthday” di Sir William Allan, olio su tela, 1823 (o 1825). Il dipinto mostra lo scrittore che sta festeggiando il compleanno con un gruppo di amici. James Hogg è il personaggio all’estrema sinistra, mentre accanto a lui si trova Sir Walter Scott. Tra i presenti anche il professore di filosofia morale John Wilson (al centro, mentre sta facendo un brindisi) e il pittore Alexander Nasmyth (nella posizione opposta a Wilson).

Ian Rankin

– Ritratto realizzato da Guy Kinder, olio su tela, 2013.

Walter Scott 

– Great HallBusto dello scrittore realizzato da Sir Francis Chantrey. Quando Scott ricevette il titolo di baronetto a Londra nel 1820, colse l’occasione per posare per Chantrey, scultore che all’epoca era al picco del suo successo. Il busto, completato nel 1828, fu regalato allo scrittore e ancora oggi si trova esposto nella sua casa di Abbotsford. Quella mostrata qui, invece, è una copia realizzata lo stesso anno.

– Sala 7: ritratto realizzato da Sir Henry Raeburn, olio su tela, 1822. È uno dei ritratti più famosi di Walter Scott, dipinto quando lo scrittore era all’apice del suo successo.

 Sala 7: busto di Walter Scott realizzato da Bertel Thorvaldsen negli anni 1833-34. Nel 1832 Scott incontrò a Roma lo scultore danese Thorvaldsen, il quale realizzò questa scultura conferendo un senso di stoico eroismo nella sua espressione, pur essendo lo scrittore malato e provato dalle difficili condizioni economiche a causa della bancarotta. Thorvaldsen completò il busto nel 1834, due anni dopo la morte di Scott.

– Sala 7: “John Gibson Lockhart and Charlotte Sophia Scott, Mrs Lockhart“, realizzato da Robert Scott Lauder, olio su tela, dipinto dopo il 1838. John Gibson Lockhart era un famoso critico noto col nome di “Scorpione” per la sua tagliente e talvolta crudele arguzia. È stato inoltre il biografo di Walter Scott, che incontrò per la prima volta nel 1818. Due anni dopo sposò la sua figlia maggiore, Sophia, anch’essa ritratta nel quadro. Con i profitti dell’opera The Life of Sir Walter Scott, pubblicato tra il 1836 e il 1838, John Lockhart riuscì a pagare tutti i debiti che Walter Scott, già deceduto da qualche anno, aveva contratto dopo la bancarotta.

– Sala 7: “Landscape with Tourists at Loch Katrine” di John Knox, olio su tela, dipinto dopo il 1815. Questo quadro ritrae uno degli scenari del romanzo La donna del lago di Walter Scott (1810). La popolarità che ebbe quest’opera incrementò notevolmente il turismo nell’area dei Trossachs. Nel quadro si vede in lontananza l’isoletta Ellen’s Isle, chiamata come l’eroina del romanzo di Scott.

 Sala 7: Walter Scott compare inoltre nel quadro “James Hogg: The Ettrick Shepherd’s House Heating or the Celebration of his Birthday” realizzato da Sir William Allan.

Muriel Spark

– Ritratto realizzato da Alexander Moffat, olio su tela, 1984.

Robert Louis Stevenson

– Great Hall: busto realizzato da David W. Stenvenson negli anni 1894/95.

– Ritratto realizzato dal conte Girolamo Nerli, olio su tela, 1892. Nerli era un pittore italiano di origine aristocratica che amava viaggiare e dipingere nuovi scenari. Dopo aver vissuto in Australia e in Nuova Zelanda, fece visita alle isole Samoa dove, oltre a ritrarre i volti e i paesaggi locali, non si lasciò scappare l’occasione di fare un ritratto anche al personaggio più illustre delle isole: lo scrittore Robert Louis Stevenson. In seguito Nerli fece altre versioni di quest’opera anche ad acquerello e pastello destinate alla vendita nel tentativo di risollevarsi da una precaria situazione economica.