Statuario, il pingue Buck Mulligan spuntò in cima alle scale, con in mano una ciotola di schiuma su cui giacevano in croce uno specchio e un rasoio. La vestaglia gialla, slacciata, era lievemente sostenuta alle sue spalle dall’aria delicata del mattino.
James Joyce, Ulisse, cap. 1, trad. Enrico Terrinoni
Così si apre l’Ulysses di James Joyce.
La scena iniziale, che vede protagonisti Buck Mulligan, Stephen Dedalus e Haines, si svolge nella torre di Sandycove, a sud di Dublino, dove lo scrittore aveva realmente soggiornato per un breve periodo.
Affacciata sulla baia di Dublino, la cosiddetta Martello Tower fu costruita nel 1804 dagli inglesi che paventavano un’invasione napoleonica.
Dismessa nel 1897, il primo civile a prenderla in affitto fu Oliver St. John Gogarty, allora studente di medicina e noto poeta, nonché amico di James Joyce.
Nel 1904 Joyce raggiunse infatti l’amico Gogarty che lo aveva invitato a soggiornare un periodo nella torre. Tra i due però doveva esserci un po’ di tensione, forse per la rivalità in ambito letterario, che venne accentuata dall’arrivo di un amico di Gogarty, Trench, e che culminò nello spiacevole incidente rievocato nelle prime pagine dell’Ulysses.
Una notte, infatti, Trench si svegliò di soprassalto pensando di aver visto una pantera nera: prese una pistola e, con l’intenzione di colpirla, sparò alcuni colpi nel caminetto per poi ricadere addormentato. Nello stesso momento, Gogarty si alzò, prese la pistola e gridando “Lascialo a me!” sparò sopra il letto di Joyce, il quale, decisamente allarmato e stufo di quella compagnia, lasciò immediatamente la torre. E pochi giorni dopo anche l’Irlanda, dando inizio al suo peregrinare per l’Europa.
Nel 1962 Sylvia Beach, la famosa editrice di Shakespeare & Company che per prima dette alle stampe l’Ulysses (tutta la vicenda della pubblicazione, qui), prese l’iniziativa e allestì un museo dedicato allo scrittore proprio nella torre, oggi completamente gratuito e tenuto aperto da un gruppo di volontari.
Il museo è strutturato in tre stanze: le prime due espongono oggetti e documenti appartenuti a Joyce tra cui la prima edizione dell’Ulysses, il 45 giri con l’unica registrazione che abbiamo della sua voce, la sua valigia, la chitarra che suonava nel periodo trascorso a Zurigo, il suo bastone e il suo gilet, lettere, cartoline e articoli di giornale. L’ultima stanza invece ricostruisce l’arredo al tempo del soggiorno dello scrittore (con tanto di pantera nera sognata da Trench!) che appare in modo simile nel primo capitolo dell’Ulysses.
Infine, salendo le anguste scale a chiocciola, si può uscire all’esterno sulla sommità della torre dove si vedono ancora le rotaie su cui era installato originariamente il cannone.
Il piccolo museo di Sandycove è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 16 e l’ingresso è gratuito. Per ulteriori informazioni, il sito ufficiale: jamesjoycetower.com.
Se proseguite passeggiando per il minuscolo paese di Sandycove troverete inoltre numerosi omaggi allo scrittore, dalle vetrine dei negozi allestite a tema alle targhe che rimandano alla sua opera.
Per una sosta invece è consigliato il pub tradizionale Fitzgerald’s of Sandycove, aperto nel 1861 e restaurato in tempi recenti, conserva ancora l’atmosfera tipica dei pub vittoriani.
Per approfondire: altri itinerari letterari a Dublino e i luoghi di James Joyce.